Non è più sufficiente parlare di pace, bisogna saperla fare!
Pare doveroso dopo le stragi legate alla musica fare il punto della situazione.
Ci auguriamo che per la scomparsa incosciente dei nostri amici ad Manchester non ci rimanga solo incomprensibilmente il conto dei numero dei morti, con la loro ricordo legato a ricorrenze strutturate è solo colme di ricordi, ma almeno si abbia il rispetto e con esso la voglia di affrontare quanto si nasconde nell'ombra.
Questa vigliacca ignobile e dolorosa strage è la seconda collegata alla musica che la musica che oltre ad essere festa, divertimento è cultura intelligenza umanità, la musica è una delle nostre componenti più delicate e fragili, per questo anche se non è rappresentativo il dualismo del Calcio alziamo un simbolico cartellino giallo alle attuali leadership anche per non dimenticare le altre stragi innocenti di tutte le guerre.
La prima strage che ha segnato la musica, la più sanguinosa è avvenuta presso il teatro Bataclan a Parigi dove sono state uccise novantatré persone, e ora al concerto a Manchester, con almeno 22 morti, almeno 120 i feriti e 12 dispersi.
La musica ha i suoi martiri.
Questo è un dolore che oltre alla condanna deve farci riflettere, affinché il mondo rifletta sul far tacere.
Il canto, in ombra del tempo, dei luoghi, dello stile di vita, necessita comprenderlo condividerlo o rifiutarlo e accettarlo in libertà e conoscenza, comprendendo la nostra natura anche dal dal canto degli uccelli. Un coincidente che non necessita l'essere ornitologo per vedere la natura nel loro progresso diffusivo alla competizione canora e far ricordare una canzone Blackbird (The Beatles).
Ora la musica dovrebbe uscire dall'ombra, andrebbe ripresa in modo più ampio ricordandoci che già nella repubblica di Platone scritta approssimativamente tra il 390 e il 360 a.C. la canzone veniva così definita “[ 424c ] che talora 1 si creda che il poeta non significa nuove canzoni, ma un nuovo modo di canzone 2 ed è raccomandando questo. Ma non dobbiamo lodare questo genere di cose, né a concepire che sia significato del poeta. Per una modifica a un nuovo tipo di musica è qualcosa di stare attenti come un pericolo di tutte le nostre fortune. Per le modalità della musica 3 non sono mai disturbati, senza inquietante delle convenzioni politiche e sociali fondamentali, come Damon afferma e come io sono convinto. 4 ”‘Set me giù nel numero della convinti’, ha detto Adimanto.
1 Cfr Stallbaum sul Fedro 238 DE, Forman, Platone selezioni , pag. 457.
2 Il significato della frase simile a Pindaro, Ol . iii. 4 è diverso.
3 μουσικῆς τρόποι non deve essere così tecnico come in scrittori greci successivi sulla musica, che, tuttavia, sono stati fortemente influenzati da Platone. Per il potere etico e sociale della musica cf. Introduzione pag. xiv nota c, e 401 D-404 A, anche leggi 700 DE, 701 A.
4 Cfr Protagora 316 A, 150 Julian B.
Platone. Plato in dodici, Vols. 5 e 6 tradotto da Paul Shorey. Cambridge, MA, Harvard University Press; Londra, William Heinemann Ltd. 1969.
Qui si giunge al punto attuale che investe tutti è che è la censura.
La ricerca della verità passa nel nostro periodo verso la conoscenza comportamentale che si affianca alla esigenza economica di successo, tipica della specie umana mentre nelle altre specie questa componente è assente.
Un parallelo che dovrebbe almeno far aprire una discussione sulla censura economica indotta.
Una attualità quella della musica che necessariamente deve prima affrontare l'incognita in questo tempo attuale e dominante, la censura sia di Stato che economica nei suoi vari metodi e applicazioni un problema che detterà il nostro futuro.
La censura economica è per sé nascosta alla opinione, ma è ancor maggiormente rilevante visto la posizione in ombra che ricopre.
Il non facile obbiettivo di cercare di raggiungere un bilanciamento win win diffuso e strutturato potrebbe essere l'inizio di un percorso di una discussione, di un esperimento speriamo anche musicale.
Condanniamo ogni tipo di violenza, integralismo, superstizione, l'imposizione, l’obbligo, siamo convinti che la Democrazia ha la sua forza nella ragione, nella conoscenza, nell’equilibrio e, se in essa esistono forme di censura esse dimostrano la debolezza del sistema. La Democrazia per esistere dovrebbe aprire al travaglio culturale.
Le varie leadership ,che oggi detengono i poteri dovrebbero ben riflettere sul futuro e correggere gli eventuali errori prima che sia troppo tardi.
Siamo in lutto e sconcertati.