
Perché
proprio a Milano?
Milano, aveva quasi dimezzato la popolazione dopo la
peste del 1630 e la Guerra dei Trent'anni, la città entrava nel settecento sotto il dominio degli
Asburgo, che nel 1706 avevano soppiantato gli Spagnoli nel controllo della
città, anche se solo nel 1713-1714 il dominio Austriaco venne riconosciuto.
Una nuova scintilla culturale motivava la voglia di lottare dei Cittadini, in questo
contesto un fermento popolare si formò al seguito delle tematiche evolute dell’illuminismo, diffuse e
comunicate verbalmente nei Caffè questo affinché la gente potesse ascoltarle e discuterle. Parole semplici, trasparenti, comprensibili,
elementari, superarono la comunicazione di propaganda sotto l'esclusivo controllo
delle autorità al potere, divenne così tradizione orale. L ‘intellettualità milanese divenne così la riflessione dell’ illuminismo
dell'Italia.
Il Potere con l'aiuto della Chiesa cercò di mantenere il controllo sulla massa, ma sull'onda di idee come quelle di Voltaire, l’illuminismo iniziò ad occupare un posto nella memoria collettiva, indicando e superando le paure impostando così la strada per la tolleranza e
la libertà.
Il pensiero dei filosofi illuministi affascinò tutta
l’Europa, ricordiamo Immanuel Kant che con la “Critica della ragion pura” segna la svolta nella storia della filosofia
e l'inizio della filosofia moderna (Suo è il motto che divenuto la bandiera dell’’illuminismo
“SAPERE AUDE!”), ma ricordiamo anche tantissimi altri Cittadini nella cultura, Francese, Spagnola.
Tedesca, Russa, indirizzando la politica illuminata del Nord Europa e divenendo
riferimento dalle Americhe, alla Cina e oltre in una continua progressione di
condivisione libera.
Nei successivi anni influì anche in
paesi inizialmente restii come l’Inghilterra con nuove analisi e
comprensione per le cose, indicando modelli di studio come quello dell’evoluzionismo di
Darwin, impostazione analitica che si è progressivamente affermata nella
comunità scientifica internazionale
L’illuminismo riuscì a trovare in
Milano, per la sua storia di contaminazioni
culturali Europee l’incontro di nozioni diverse che contribuirono a plasmare il
carattere e ad affinare le attitudini cognitive degli individui divenendo parte
attiva in quella scintilla che ha cambiato la storia, oggi è ancora è osteggiata da oscurantismi
basati su superstizioni e ignoranza.
I Cittadini Milanesi si avviarono verso una cultura trasversale
Europea, la città stimolata, nel consenso generale che l’illuminismo stava
acquisendo coinvolse molte persone
comuni e intellettuali tra i più noti, sposato con Teresa Blasco di origine
spagnola-siciliano, Cesare Beccaria che scrisse il trattato “Dei delitti e delle
pene”, punto di vista ufficiale dell'Illuminismo in campo giuridico e che con Alessandro Verri fondarono l'accademia la "Società di
'Pugni"; questo movimento lasciando spazio a tutti in collaborazione con i Cittadini pubblicò ” il Caffè” .
il Caffè" così assunse un
ruolo di punta all'interno della società lombarda, trattando i temi
illuministici, come la lotta all'ignoranza, il libero ponderato commercio, I ‘avversione
per l'autoritarismo economico, lo strapotere dei media, senza polemiche
astratte o intransigenze ideologiche.
Con il Fascismo l’illuminismo
milanese venne represso e distrutto quale antitesi naturale, piccoli editori e
attivisti antifascisti vennero esclusi dal sistema economico e inviati al
confino, ricordiamo Mario Monguzzi illuminista del "Il Caffè", editore Milanese relegato al confino dal fascismo e spogliato da ogni avere, dimenticato da tutti.
Il libero pensiero venne
distrutto represso nascosto alla gente e ogni sua forma cancellata al fine di
farlo dimenticare. Ma il Caffè è riuscito a sopravvive nella obbligata accettazione nonostante le forze economiche avverse disposte ad rivendicare dei presunti storici di non loro appartenenza.
L’evoluzione illuminista
conferma la conoscenza che se non lo si può cancellare, distruggere, sopprimere, l’illuminismo lo si può solo interdire bloccandone l’evoluzione attraverso il controllo sia
culturale che economico delle persone, ma a costo di grandi sacrifici riesce a sopravvivere
nello spirito della gente libera nel passa parola.
La struttura dell ”il Caffè”
resterà con le stese tematiche come nei fogli periodici già pubblicati sul Web,
del “il-caffe.info” . dividendo aperto,
curioso, nella sua 'animosità delle discussioni che ancor oggi metaforicamente può essere descritto
"come se si facesse a pugni”.
L'animosità di contrasti di
tipo ideologico metodologico, politico religioso e sociologico, hanno
sempre il fine di trovare un sistema capace di sostituire quello del violento
dispotismo del Potere.
“iI Caffè – SAPERE AUDE!”
prosegue nella filosofia illuminista già trasmessa oralmente indicando libertà
di pensiero continuando in quei valori che ci
hanno fatto e ci aiuteranno ad evolvere
verso un miglior futuro ben oltre la misera di illusioni e l’oscurantista della
speranza.
L'editore.