Milano resta indietro, avrebbe già dovuto fare da tempo un salto verso le nuove tecnologie.
Invece resta ferma immobile, "ritardata".
Comprendiamo che, con l'informatica e internet, alcune scatole vuote dall'aspetto di grattacieli o palazzi di cristallo, di ultima costruzione, perderebbero il proprio valore speculativo, ma poiché nelle addiaccenze vi sono palazzi già sfitti, forse bisognerebbe pensare al ritardo mentale ( certamente non privo di interessi economici) di chi li ha costruiti e di chi ha dato le autorizzazioni, le agevolazioni e aiuti economici.
In un futuro potremo, comunque, destinarli a centri di assistenza e spostare quell’orribile monumento ai "Fasci" del Palazzo di Giustizia e destinare lo stesso quale museo degli orrori dell’epoca fascista. insieme alla "Camera del Lavoro" - incastrata - in una situazione architettonica di "ugal stampo". (* n.d.r.; L'architettura condiziona il pensiero, questo è universalmente confermato).
Resta intanto, ormai scaduto, il periodo di assestamento della giunta Pisapia e restano ancora questioni irrisolte, tra le quali:
1) Inquinamento, che con una buona analisi, di via in via, di ora in ora, di mezzo in mezzo, nulla di difficile con le tecnologie moderne, potrebbe produrre variazioni del traffico e correggere alcune incongruenze; inoltre, al posto di fare di tutta una cosa una ragione uguale per tutti, comprendendo delle multe proporzionali al reddito, ma vista l’evasione fiscale e immobiliare, forse solo al numero di punti detratti dalla patente.
Resta comunque l’indecenza per i mezzi circolanti di utilizzo pubblico, specie quelli interprovinciali , regionali e alcuni cittadini, altamente inquinati.
2) Poi la
speculazione ; che ha fatto crescere a dismisura affitti e costo della vita, tanto per privilegiare i soliti abbuffoni, avidi immobiliaristi, che hanno aumentato la loro ricchezza sulla spalle della povera gente e usano anche il classimo quale arma per allontanare chi gli si opppone. Penalizzazione economica e sociale, che hanno subito i residenti, specie gli stanziali da lungo tempo, i quali hanno sofferto insieme alla città, guerre, bombardamenti, distruzioni , speculazioni, mangerie di politici incapaci e avidi, vie cedute per interesse, abusi edilizi, ecc.. Residenti da lungo tempo, che loro mal grado, appartengono a una fascia economica medio bassa e che sono stati e sono il nucleo vitale sul quale si appoggia la città.
Questo problema legato alle speculazioni è stao affrontato nelle città Europee ed è stato risolto con la tutela dei cittadini già residenti.
Qui a Milano niente, anche per “merito” dei sindacati incapaci o capaci solo di rivendicare i propri squallidi interessi e di fare da scudo e sostegno alle politica di interesse e non quelli della gente.
Il futuro appare ancor più chiaro, indignarsi è il 1° punto ed il cercare di controllare l’indignazione non sarà facile questa volta, poiché l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso appare prossima. Minorità che è nell'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile anche a se stessa e alla “educazione” attraverso l’assolutismo dei media è questa minorità, la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione, del coraggio e della non accesibilita dei mezzi di comunicazione, nel far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro.
Internet e l’informatizzazione danno e formano questa possibilità, dire la propria ragione, confrontarsi, condividere, attuare una biodiversita comunicativa, superare la rassegnazione del silenzio obbligato.
Rallentarne la diffusione pare l’unica possibilità per mantenetene abusi e soprusi, decidere in rispetto di logiche di sussidiarietà non trasparenti e mantenere i propri privilegi, questo è un danno economico enorme che stiamo pagando e che la politica attua per conservare i propri interessi.