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Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -

dal 1764 voce illuminista a Milano.
sinossi viva

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10 febbraio 2013


Mancano ormai pochi giorni al fatidico giorno delle elezioni. 
Con anonimus,  amiamo fare studi sulla comunicazione, esattamente quegli studi che i poteri dimenticano di fare.
 Uno dei più rilevanti fatti tempo fa, all'inizio di Facebook, fu sulla disponibilità di “amicizia” e apertura  al popolo attraverso  internet analizzando i grandi, Presidenti, Re e Governatori dei vari Stati di questo piccolo mondo.  Il risultato fu molto evoluto anche poiché eravamo all'inizio e non vi erano “specialisti “colti” in questo tipo di analisi e pertanto  risultò  di nicchia interessante, distratta, perché già faceva tremare qualcuno.
L’ultima analisi fatta in concomitanza di queste elezioni è stata indirizzata al rilevamento della partecipazione popolare ai discorsi e progetti importanti per il futuro della Italia. Questa analisi si è basata su di un target di circa 40000 contatti ai quali sono stati presentati  dei discorsi di grandissimi uomini di stato e filosofi, discorsi che hanno guidato le sorti del mondo. Questo mentendo il contenuto  il filo logico e lo stile, ma variando i riferimenti in modo di renderli irriconoscibili. Il risultato è stato veramente interessante.
Essendo indipendente i progetti discorsi a parte dei politici  sono stati in buona è parte ignorati. Per quanto riguarda la penetrazione e valenza intellettuale discorsi meno ponderati nel confronto a discorsi riconosciuti storicamente universalmente importanti, i meno importanti  hanno dato riscontro ad una valutazione superiore se trasmessi dai media ufficiali TV giornali insomma quelli imposti dallo stato.
Altri risultati hanno dato la risposta che in Italia la Televisione, non il contenuto, sono  l’opion leader che sposta la maggioranza dei voti. 
La fotografia è di una maggioranza di cittadini intellettualmente amorfi e  passivi atti alla televisione incapaci di un buon e chiaro discernimento. 
Insomma una specie di dittatura “democratica” attraverso i media.
Ora andremo al voto questo momento è essenzialmente rilevante perché potrebbe essere anche l’ultimo fatto con queste valenze di potere.
 Uomini della TV pieni ormai pieni di debiti incapaci di governare i nuovi media sono allo sbando e capaci di qualsiasi cosa,  vedremo... anche se nei prossimi giorni pubblicheremo qualcosa di “interessante” nel nostro stile e forma.