L'oro che scotta.
Mattina di merda. Dopo una notte quasi insonne, roba da reparto psichiatria del terzo piano al Niguarda. +E' come trovarsi sotto un bombardamento, dove cadono le bombe in testa e domandarsi se le bombe sono amiche o del nemico. Non penso vi sia grande differenza, il loro compito lo svolgeranno lo stesso e quel che sarà sarà.
Ieri sera bucando il web si è appreso di una nostalgica corsa all'oro, in una telefonata tra la signora May e Xi.
La Turchia sull'onda del suo periodo d'oro dei tulipani spinge al nazionalismo ricercando gli alleati di un tempo, preparando nuove " mille bolle blu". Trump dimentica le sue origini e non si è accorto di essere lui stesso il prodotto di una scena, Puttin appare sempre più ipotetico nell'opportunismo generale.
Ci troviamo davanti alla confusione del futuro con nostagie del passato. Che lo si voglia o no questo è un fatto comune a tutti.
Si riapre alla corsa all'oro.
Oro, si riapre la corsa all'oro?Nuovi minatori motivati come ad un tempo, avidi e affascinati dal facile guadagno accorrono da ogni parte, eppure questo oro ha solo fatto del male, ha sacrificato culture e popolazioni intere e ricordare gli Inca è superfluo, dimenticare le navi scomparse, le vite sacrificate, schiavizzate a questo quasi inutile metallo, solo adatto a soddisfare la cupidigia della signora che continuerà ad ostentarlo in segno di ricchezza non accorgendosi che è ultima povera ragione di una vita inutile è una lezione mai insegnata a scuola.
In effetti l'oro rappresenta ben di più, è la cognizione instaurata nei secoli tra bene e male, il non equilibrio assoluto imposto come elemento di guida.
La ragione di essere esseri sapienti o accettare le regole della natura. Basta scavare e trovi oro ovunque.
La nostra natura: ne siamo parte,però abbiamo la capacità cognitiva di comprendere che la stessa natura ci ha dato. Questa capacità ci rende superiori, capaci di distinguere i compattamenti aggressivi, l'amore, il sesso, i sentimenti, il dolore, la gioia, gli affetti, la speranza, la struttura sociale, le situazioni effimere ma costanti nel nostro divenire, alcune comuni a comportamenti di altri primati, altre le migliori un dono superiore, esclusive della specie umana.
L'oro ne è parte è fattore integrante, la chiesa Cattolica ne è uno dei grandi forzieri, i Papi i vescovi si odorano di anelli e crocefissi in un continuum incedere di significati contrari ma intanto ostentano nel silenzio della ignoranza. Cavalcare il vento dell'oro è facile e da opportunità a tutti gli opportunisti.
Dobbiamo renderci sapienti che la natura ha fatto errori legati al nostro essere e sapere, superarli è il compito che dovremmo avere invece di ricadere negli errori già fatti.
In nome dell'oro, schiavitù e miseria, droga e altre forme di sottomissione, non da relax ma di schiavismi, percorrono la storia della intera umanità. Siamo alle origini.
Nessun sogno all'orizzonte, nessuna speranza, ma il continuo procedere di ciò che è stato.
Mentre la gente muore di fame e senza un giaciglio, imperiosi despoti coltivano tulipani per ostentare la loro potenza, affidando la povertà a tutori di Dio in terra. Vecchie e consolidiate lobbies si armano per riprendere e mantenere il loro posto nella ricchezza che stanno percependo di possibile tramonto, armi e terrore sorgono in questo nome.
Che fare: Maledire? Imprecare? Lottare, Amare? Nascondere? Odiare?
La corsa all'avidità è aperta, i danni collaterali delle vite umane sono solo danni collaterali accettabili, pur di mantenere il proprio benessere di mangiare in più degli altri da quella torta amara che si dovrebbe chiamare la terra di tutti. Come non ricordare la rivoluzione agraria Inglese in questo frangente?
Certo, se non ci fosse il Signore capace di organizzare di dare lavoro cosa farebbe la gente, sarebbe persa. In questo pentolone si sono riversati tutti i sacrifici dell'umanità, utile logica o pensiero obsoleto.
Come fare quando animali affamati si buttano uno sull'altro o meglio dire, vengono fatti come da sempre sbranare da loro stessi.
La scelta sembra chiara, o si ripercorrono i periodi più bui della storia giustificando il sopruso con la ragion di Stato o si cambia.
Chi ha dettato le regole malvagie del mondo promuovendo il suo stile di vita deve fare autocritica e questo non lo vuol fare.
Far sognare illudere, far vivere in una favola senza fine, "curare" con psicofarmaci e droghe, queste le proposte attuali.
Che resta se tutto diventa male?
Resta l'ultima carta quella della soluzione finale, l'anti materia. Anch'essa è gestita con le regole conseguenziali della nostra natura, le stesse che possono provocare l'azione. Non è una minaccia è un sapere.
Che lo si voglia o no il conto alla rovescia è iniziato e non ci saranno valigette diplomatiche a fermarlo, solo gli uomini possono, anzi potrebbero rendersene conto e rimodellare o modellare il loro fare. Di questo dobbiamo renderci coscienti, perché per questo countdown non ci sono ne muri ne guardie che possono fermarlo, oramai il processo è avviato è automatico inarrestabile di questo che lo si voglio o no,non ci sarà ne oro ne spezie, ma sarà azzerare il conto e ripartire con uno nuovo.
Già questo è un sapere per coloro del tanto peggio tanto meglio, non ci sarà meglio per nessuno.
Nulla d'importante, un farneticare nel bel mezzo di altri farneticare, oppure come avverrà?
Questo è il segreto ed è solo il guardarci in faccia l'uno con l'altro.
L'oro che scotta.
Una reazione non finale controllata ...