.
.
.
.
.

Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -

dal 1764 voce illuminista a Milano.
sinossi viva

Translate

23 agosto 2018

La libertà per nove volte distratta.

Libertà, che parola piccola ma immensa, infinita. La superficialità nel definirla  ormai entra nella consuetudine, di questo sostantivo femminile. Grandi uomini se ne sono riempita la bocca, o ne sono sorti a sua difesa, ma cosa è la libertà?
Se guardiamo Wiki quale massimo organo di diffusione culturale media, ne troviamo il vincolo delle ragioni, poi oltre il muro linguistico le variabili interpretazioni e nella lontana storia, ci si perde nel vedere, volere comprendere spiegarci cosa sia questa vincolo universale.
Difficile dopo una dura giornata di lavoro nei campi catalizzare la libertà.
L' interpretazione più comune è stata "la libertà finisce quando inizia quella di un altro", ovvia la reciprocità ma la consequenzialità degli eventi pare dominante sulla stessa libertà.
Non vogliamo prendere in considerazione posizioni liberiste o di libertarismo, immaginiamo la stessa natura che non libera, segue regole universali e variabili, contestualizzata dagli eventi dominanti. Poi se vogliamo cogliere il senno, Kant ce ne regala una ragione ancora attuale, ma limitata nel suo tempo, bello comunque il leggerlo e l'ascoltarlo.
Poi se la ragione corre sul pensiero nel mondo del consumo in cui viviamo, la libertà è condizionata, certo a caro prezzo, ogni individuo può scegliere se avere un condizionatore centralizzato o personale.  
Abbiamo la  libertà del condizionatore centralizzato attraverso i media, internet ci da la possibilità di analizzare i vari sistemi centralizzati e la conseguenziale scelta ci pone una visione allargata di riflessione di massa, che pare scongiunta, controversa, antistante ma essenzialmente legata al bisogno dell'uno o dell'altro. Fatto che rende vago, utopico, posizioni intermedie che pur affascinanti nel loro senso hanno da sempre subito lo squilibrio delle parti. Storicamente se raffrontiamo il pensiero filosofico del tempo, il 1944, con la sua guerra ne fa da scuola, lasciando questo grigio spazio l'intervallo utopico ma perseguibile.
Che la libertà sia un paradosso è scontato, da sempre la semplicità delle cose portate dalla stessa natura  ci pone nello stato d'animo,nella sensazione di libertà; non vi è dogma legante fondamentale nella trasmissione delle informazioni in una giornata di sole o di pioggia, piena di quella energia vitale a noi necessaria affinché ci si senta liberi. 
La libertà è quell'isola che non c'è, ma cercarla resta una libertà.
Allora quale è la libertà? Forse è essere liberi di scegliere la nostra non libertà, coscienti che anche la libertà del vento ha le sue regole naturali.
Poi, libertà e felicità hanno solo in comune la F iniziale e non sono conseguenziali ne alternative a meno che la libertà abbia perso il senno della ragione reciproca, per divenire un semplice oggetto di consumo, come pare lo sia.
Non vi è lupo che non sappia la sua libertà, nel branco o lupo solitario, non vi è pecora che non sappia la sua nel vivere nel gregge,  è essere liberi ma avere la disposizione la motivazione a sentirsi tali  e  comprendere, consci o inconsci l'universalità dei legami che intercorrono tra di tutti noi. 
Per noi uomini, oltre regole matematiche o dogmatiche, filosofie, non resta che la nostra energia della mente e del cuore a guidarci in un universo dove l'ordine tende al disordine per poterlo riordinare nel disordine degli ordinati.
Anche la libertà di amare è possibile,  regole condizionano questa invocata libertà imponendogli vincoli, ma la libertà di oggi non è quella di domani, un fiume non lo si attraversa mai nello stesso punto.


Essere liberi di non essere liberi.

Il Lupo cattivo.
"ancora si dice il lupo avere potenza, col suo sguardo, di fare alli omini le voci rauche" Leonardo Da Vinci