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Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -

dal 1764 voce illuminista a Milano.
sinossi viva

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10 luglio 2012

Alcuni eventi successi ultimamente necessitano di una chiara posizione critica,


In questi giorni, dove già i ricchi terrazzi di Milano mostrano le persiane chiuse da migliori e  meno inquinati lidi ,  noi confinati all'afa e all'invasione incredibile di scarafaggi  non abbiamo nemmeno  il tempo  per un attimo di riflessione, anche se un morte ha percorso il nostro cammino invitandoci ancora a riflettere sulla pochezza delle cose. 
Alcuni eventi successi ultimamente  necessitano di  una chiara posizione critica, questo per cercare  di valorizzare l’effettivo valore ipotizzabile del tempo che trascorre quale valenza  ben  al di sopra dei valori indicabile nell'uso comune delle monete.
Il  punto  è la sentenza per la macelleria Genovese,  fatto concluso e perpetrato da sgherri di al sodo di uno Stato corro e avido.
 In questa vicenda oggi vediamo  chiaramente la guida nella comunicazione attraverso la RAI e sovvenzioni statali alla stampa, come questi eventi  vengono manipolati  al fine di indurre le fragili persone a reagire secondo uno  schema prevedibile.  Se Google ha analizzato attraverso i circuiti neuronali un gatto, la comunicazione del potere da sempre  cerca di guidare le reazioni del popolo.
 L’oggetto sono le scuse.
 La  Stampa in generale ha focalizzato l’attenzione sulle scuse, iniziando uno sterile discorso formale, dove povere donne  hanno richiesto queste scuse in cambio delle botte e dello stupro desii loro figli, "incredibile !".
  Il focalizzare l’attenzione del pubblico sulle scuse è, stato strutturale al condizionamento della gente, il fatto è che le parole e le scuse non servono e sono solo distrazioni. 
Parole che servono solo agli stupidi sono le scuse.
Il riconoscimento del danno e risarcimento sarebbe un’’ altra strada più concreta,  ma in assoluto la strada che dovrebbe percorre uno Stato davanti ai suoi cittadini è  quella di correggersi e dimostrare la correzione delle strategie nella formazione delle forze di polizia. Poiché non al poliziotto deve essere imutato l’errore, solo per motivazione educativa può e deve essere esemplare, ma innanzitutto a coloro che lo hanno formato culturalmente .
La realtà è che lo stato non ha modificato in alcun modo l’atteggiamento. Le scuole di polizia restano gestite in eguale maniera mantenendo  l’indirizzo la filosofia che vedeva il non rispetto del cittadino.
L’imposizione del potere resta attuale nulla è realmente cambiato. L’operazione fatta è solo di  restyling,  tutto resta come prima.  Poliziotti ignoranti esaltati pronti  a tutto pur di soddisfare il potere. 
Nessuna maturazione sociale nessuna acculturazione delle forze di polizia.
 Alla fine dell’ultima guerra guadando l’esperienza nazista e fascista, uomini d’impegno intellettuale sottolinearono che se soldati  militari e polizia fossero stati acculturati, educati al rispetto della vita,  stragi come quella  dei campi di concentramento e sterminio dei civili russi, ebrei, italiani, tedeschi e i milioni di soldati assassinati , non sarebbe avvenuto. Ma questa lezione di democrazia che la storia ci ha dato no è servita a nulla, bastano delle scuse.
Pertanto voglia scusarci Presidente Napolitano se le dico che lei e la sua cricca fate veramente schifo e che è lei il “Gran Macellaio” «Mi scusi se forse l’ho disturbato a quest’ora» (D’Azeglio, 1849) . Ci scusi, almeno noi non ammazziamo,  formuliamo fortemente il nostro dissenso.
Ricordiamoci che ogni dittatura avviene poiché il popolo non ne può più e grida “tanto peggio tanto meglio”.  Semplice  portare al peggio per poi governare con la dittatura e dire che la colpa è del popolo, come è avvenuto nel passato in Germania e Italia.  Quale vergogna eppure tutti sanno queste cose, tutti vedono questa manipolazione mediatica tesa a mantenere i privilegi e i privilegiati, facendo ricadere tutta la colpa sui cittadini sul popolo, ma nessuno fa nulla per fermarle.