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Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -

dal 1764 voce illuminista a Milano.
sinossi viva

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17 novembre 2015

Cronache di Guerra

Cronache di Guerra
In queste tristi giornate per la Storia dell’umanità le parole dette dai potenti pesano e indicano alle parti in guerra la loro posizione.
La comunicazione non è più quella del 900, oggi è diritto del popolo di valutare , comprendere,  combattere, l’oscurantismo è generale, la falsità la doppiezza, l’opportunismo, la furbizia sono identificabili e inopinabili quando trasparenti e l'analisi è condivisa da altri.

Compariamo, l’esatta interpretazione di due Capi di Stati che rappresentano il massimo  nella organizzazione militare del proprio paese, ovvero la bandiera.
All'apparenza su posizioni analoghe, ma tra le virgolette con posizioni già distanti e facilmente  inavvicinabili.
Hollande e Mattarella,  il primo identifica il nemico “Daesh” come “terrorista”, dando spazio alla laicità, e che solo la secolarizzazione, con la separazione tra Stato e religione, garantisce l’affermazione dei diritti umani, schiacciati da ogni teocrazia, che per sua natura è sempre fondamentalista.
Mattarella invece indica ISIS come “violenza fondamentalista”  e con queste parole lascia spazio ad una interpretazione verso una (democrazia?) Teocratica, confermando la sua trasparente  posizione  di elevazione allo stato clericale, confessionale.

Già la divergenza sui l'attribuzione  violenza (Mattarella) e terrorismo (Hollande) pare significativa.

La violenza: è un atto o comportamento che faccia uso della forza fisica (con o senza l’impiego di armi o di altri mezzi d’offesa) per recare danno ad altri nella persona o nei beni o diritti. In senso più ampio, l’abuso della forza (rappresentata anche da sole parole o da sevizie morali, minacce, ricatti), come mezzo di costrizione, di oppressione, per obbligare cioè altri ad agire o a cedere contro la propria volontà. (Non lesiva dei diritti Umani)  http://www.treccani.it/enciclopedia
Il Terrorismo: è l’uso di violenza illegittima, finalizzata a incutere terrore nei membri di una collettività organizzata e a destabilizzarne o restaurarne l’ordine, mediante azioni quali attentati, rapimenti, dirottamenti di aerei e simili. Nel diritto internazionale contemporaneo il t. è compreso tra quei comportamenti individuali gravemente lesivi dei diritti umani fondamentali che si qualificano come crimini internazionali in base ai trattati in materia (cosiddetti treaty crimes), ma non per diritto consuetudinario (a differenza del nucleo consolidato di tali comportamenti illeciti: cosiddetti “core crimes”). . http://www.treccani.it/enciclopedia
La questione poi coinvolge la formazione attraverso la RAI e la proverbiale manipolazione mediatica ben pagata con i nostri soldi, tanto che  la maggioranza degli Italiani non conosce l’appellativo di “Daesh” ma usa quello di “ISIS” o ISL.

Questa questione è di grande differenza poiché   come già noto, ISIS O ISIL,   sembra che la rete terroristica con sede in Iraq e la Siria sta vivendo una crisi di identità tanto da farli infuriare chiamandoli con un nome diverso ovvero Daesh è un acronimo: significa al-Dawla al-Islāmiyya fī ʿIrāq wa l-Shām, cioè “Stato Islamico dell’Iraq e del Levante”, o “della Grande Siria”. Daesh, o l'acronimo DAIISH, può accuratamente essere utilizzato per descrivere ISIS, un termine negativo che viene usato con un misto di ostilità e ridicolizzandone tanto che i capi terroristi ritenendolo un insulto  hanno promesso di mutilare (tagliandogli la lingua)  chiunque venga sentito pronunciare il termine.
Piacciano o no le vignette di Charlie Ebdo, in gioco non ci sono il buon gusto e la volgarità, presente talvolta nelle vignette: c’è la convivenza in un mondo nel quale si può discutere di tutto e uno nel quale si muore per reato di blasfemia si viene assassinati.

La  questione (Europa?)  la guerra contro  il Daesh inizia molto male con significative diversità interpretative che necessitano di un chiarimento o meglio ancora sarebbero  le dimissioni.

Hollande tra le varie possibilita ha  "chiesto al ministro della Difesa di invitare  i suoi omologhi europei in virtù dell’Articolo 42.7 del Trattato dell’Unione Europea, che prevede che quando uno Stato è aggredito, tutti gli Stati membri devono apportare il loro sostegno di fronte all'aggressione".

E l’Italia? Qualora,  si decidesse d’intervenire militarmente l’art. 11 della Costituzione non sarebbe d’ostacolo poiché la disposizione condanna la guerra d’aggressione, ma consente l’intervento in legittima difesa individuale e collettiva, che è un diritto connaturato con l’esistenza stessa dello stato.  Indisponibilità e doppie strategie sono già state viste in occasione della decisione (non presa) di un intervento militare contro le postazioni del Daesh  in Iraq, che non si limitasse a sole azioni di ricognizione, eppure gli US hanno fornito solo all'Italia software e armamenti per i droni mentre li hanno negati alle altre nazione europee che ne hanno fatto richiesta.
La Francia, avendo subito un attacco armato diretto, può agire autonomamente in legittima difesa ex art. 51 della Carta delle N U,   e in quanto membro della Nato, avrebbe potuto  appellarsi  anche l’art. 5 del relativo trattato, per cui un aggressione contro uno stato membro è da considerare come un attacco contro tutti i membri, i quali  hanno l’obbligo di prestare l’assistenza militare che giudicheranno necessaria.  In questo caso, l’art. 5 del Patto ci obbligherebbe a dare tutta l’assistenza che lo stato italiano giudicherà necessaria. Pertanto  non c’è l’ obbligo di intervento militare automatico, e  come già avvenuto negli altri casi, per assolvere gli obblighi, potrebbe limitarsi al solo supporto logistico, senza un sostanziale mutamento della linea fin qui seguita, continuando così a mantenere degli ottimi rapporti con la controparte, forse nella negata "speranza" di realizzare un mondo teocratico.

Non vi è alcun dubbio che le trasparenze sono evidenti e tutto l mondo sta guardando l’Europa.

Alleghiamo per correttezza il video del Presidente Mattarella specificando che a nostro avviso anche l’indicazione sull'oscurantismo ha interpretazioni diverse,  se lo si vede sotto l’aspetto qualsiasi  confessione religiosa, laico credente, tale promessa "di vita" spesso si esplica con un giuramento, o un atto di sottomissione o di accettazione dell'autorità confessionale stessa e delle sue regole liturgiche.
Oppure lo si vede sotto le interpretazioni atee, agnostiche o laiche nel  del termine ha significato di "aconfessionale", ossia di slegato da qualsiasi autorità confessionale, ecclesiastica (o non ecclesiastica), e quindi da qualsiasi confessione religiosa (o non religiosa), da non confondere con laico credente.
Al solito la scelta è di natura politica e da questa capiremo se stiamo andando verso una Teocrazia oppure se rientreremo nella laicità europea staccandoci dalla influenza Vaticana.


SAPERE AUDE!