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Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -

dal 1764 voce illuminista a Milano.
sinossi viva

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18 novembre 2015

Guerra,

Guerra,

il terrore di Parigi è la rappresentazione di un nuova ma collaudata strategia militare, che ha origini lontane  e compete sempre più con la strategia dello schieramento, attualmente favorita nelle ultime guerre.  
I simboli che sono stati attaccati sono quelli psicologicamente sensibili per la cultura europea, vediamo i luoghi:
 Il Calcio:  vicino ad un McDonald's fuori dallo Stadio a Saint Denis , accanto dove si svolgeva l’amichevole Francia/Germania presente Holland , e  nella vicina Rue Jules-Rimet, via dedicata ad un dirigente sportivo francese.
La Musica: al Bataclan, storico locale, per concerti rock e pop, spettacoli comici, serate disco e di café-théâtre, in quella sera suonava un gruppo rock.
Edilizia sociale: . Rue de Charonne  esempio di ristrutturazione sociale dive molti artigiani e lavoratori hanno la loro officina e le loro abitazioni.
Cucina ristorazione: Rue Bichat un ristorante cambogiano il "Petite Camdodge", un ristorante giapponese a Rue de Charonne  , e una pizzeria “ Casa  Nostra" a Rue Fontaine,
Filosofia e politica: Il più significativo  e stato quello al Boulevard Voltaire, dove il 9 gennaio si dipanò la grande marcia in risposta agli attentati contro Charlie Hebdo' di due giorni prima, un terrorista si é fatto saltare in aria.



I terroristi sono di nazionalità francese, la giustificazione della conseguenza della loro emarginazione non pare sufficiente a motivare una strage così ben indirizzata, ma certamente erano persone con le quali era indispensabile vivere ogni giorno, da non discriminare, ne stigmatizzare secondo  la buona preposizione del "vivere insieme" ormai divenuta un vacillare idilliaco, ‘caduta  a pezzi, sbriciolata. Tutta questa decadenza ha dei valori invertiti dove il male diventa bene in nome di un dogma  che ha  trasformato il “vivere insieme” in un "morire insieme" e questi terroristi certamente conoscevano il pensiero di Voltaire. 
Chi era Voltaire? 
Oltre ad esser stato per  tre volte primo ministro di Francia, è un grande Illuminista.

Voltaire scrive sulla guerra, ed in sintesi del pensiero (o perlomeno del dizionario filosofico). possiamo indicarla in un frase "Tutti i vizi riuniti di tutte le età e di tutti i luoghi non eguaglieranno mai i mali che produce una sola campagna di guerra, i più grandi mali del mondo sono la carestia la peste e la guerra, ma la guerra è il male principale perché porta con sé gli altri mali. 
La cosa ancora più assurda è che spesso le guerre vengono fatte nel nome di Dio e a causa delle religioni e ogni "capo assassino" fa benedire le sue bandiere prima di andare a sterminare il prossimo".  Da:  GUERRA di Voltaire, dal Dizionario filosofico, 1764.
Dal Dizionario Filosofico Votaire  possiamo già cogliere alcuni degli aspetti della guerra e comprendere le riflessioni fornite dalla sociologia e la strategia, che vedono la guerra quale azione gravida di disastrose conseguenze e risultato della volontà deliberata dei soggetti implicati,   e come alcuni filosofi che hanno cercato di decifrare essenza e fine della guerra come analisi, potremo meglio comprendere la varietà del fenomeno guerra. Tuttavia, la definizione di guerra offerta da Voltaire non soddisfa interamente, anche perché pur mantenendo i canoni sempre validi poiché universali, l’evoluzione quale scienza, ha conferito un'altra prospettiva che riesce ad identificare nella stessa evoluzione multiculturale, nella biodiversità, la sopravvivenza stessa delle varie specie, inclusa quella umana è un'altra variabile da considerare. 
Anche se prendiamo in considerazione antropologi come William Ury che opera da oltre trent’anni come consulente e mediatore in ambito aziendale e politico. Autorità mondiale nel campo della negoziazione, il quale  ha mediato in conflitti che vanno dal campo politico (tra Stati)  fondatore del International Negotiation Network, e che ha  svolto la sua attività per il governo Sovietico e Usa, e  consulente per il Management Crisis Center (Centro Di Gestione della Crisi) presso la Casa Bianca, non riusciamo a vedere la possibilità di pace a meno che una delle parti non rinunci a una delle intenzioni evolutive che essenzialmente contrappongono  la Democrazia alla Teocrazia .
Infatti in questo conflitto vi sono in discussione solo questione economiche e stili di vita, ma vengono messe in discussione posizioni assolutiste che non lasciano spazi ad altre filosofie.
Ci ritroviamo in un contrasto tra religioni monocratiche le quali potrebbero trovare un compromesso negoziale tra di loro al fine di far cessare questa motivazione del conflitto ma non vogliono poiché a tutti gli effetti sono indivisibilmente alleati contro una qualsiasi ragione esterna al loro Credo e rappresentano modelli di società diversi ma comuni per ognuno di loro con interessi economici di parte strutturati nei secoli.
Infatti da parte dei terroristi  ampliare il conflitto può sembrare una mossa autodistruttiva, alcuni analisti, esattamente in linea con quello che il gruppo annuncia come il suo imperativo, indicano che la volontà dell’ISIS è la missione apocalittica, per attirare i non credenti di tutto il mondo in Siria per una finale, battaglia Armageddon-like.
Secondo l'ideologia estremista del gruppo, il califfato alla fine trionferà in una grande guerra contro le forze infedeli, che culmina in una battaglia finale di fine giorni in Dabiq, una città siriana oscura vicino alla città settentrionale di Aleppo, dove secondo lì escatologia islamica come si trova nella Hadith, la zona di Dabiq è menzionato come un luogo di alcuni degli eventi della Malahim musulmana (che equivarrebbe alla cristiana apocalisse, o Armageddon).

Ecco ci troviamo sempre davanti ad un Dio buono per alcuni e cattivo per altri o viceversa.
Se riflettiamo è nostra opinione che si sia voluto con questo atto di guerra minacciare  uno stile di vita,  la guerra comporta quasi sempre lo scopo di salvaguardare o migliorare un tenore di vita minacciato oltre a imporre una mortale forma di competizione per accaparrarsi delle risorse limitate.
SAPERE AUDE!