ll viaggio del "Il Caffè"
è un modo di vivere, comprendere, condividere, per noi .
In questi anni abbiamo attraversato il pianeta per sapere e piacere, traendo ispirazione continua dalle persone che incontriamo, dai luoghi che scopriamo, dalle storie che ascoltiamo, dagli stati d'animo e dalle impressioni che assorbiamo.
Lungo la strada, siamo diventati un media veramente globale, che esiste oltre i confini e le identità nazionali, abbraccia la diversità nel nostro sapere e unisce quello dei nostri partner, celebra le differenze culturali e il sentirsi a casa ovunque ci troviamo.
Abbiamo proseguito nella voce del "Il Caffè nel Tour du Monde come espressione di questo spirito globale e mezzo per condividere queste esperienze indimenticabili.
Un'avventura in corso, in tutto il mondo, alla ricerca di momenti unici sotto i cieli aperti
Ma guarda più da vicino e scoprirai che le persone in ciascuna di queste tappe del Tour du Monde hanno una vita virtuale attiva, raffinata in una forma d'arte.
La storia del Il caffè è nata nel 1764 dopo pochi anni è stata soffocata, ha subito nel tempo la sua fine come voce indipendente da schemi economici, gratuita e autofinanziata.
Ma è stata capace di risorgere dalle sue ceneri come l'araba fenice.
La stretta logia economica motivata da oscurantismo aveva già fatto concludere le pubblicazioni.
La voce semplice non pretenziosa ne altisonante che nasceva dal basso nei caffè di Milano era stata costretta al silenzio.
Il pensiero illuminista scomodo a molti, azzittito attraverso muri oscurantisti e oscurantisti, dove l'universalità della domando se "uomo o denaro". abbiano un unica, univoca, assoluta risposta nel denaro "al di sopra dell'uomo".
Non hai il denaro, taci.
Certo, il tutto supportato legalmente da quella burocrazia Kafkiana , catena che sta riprendendo la sua forza dopo un iniziale libertà del web.
La Start up di origine del WWW era voce libera della gente, il poter comunicare tra le genti, tra popoli.
Ogni volta che l'uomo scopre nuove realtà e sogna di renderle disponibili a tutti, il potere burocratico li sconfigge, li emargina, gli leva l'aria sin a soffocare ogni sospiro di libertà.
L'illuminismo con il Caffè è un pensiero trasversale, positivamente, costruttivamente provocatorio, con un architettura flessibile come lo stesso tempo/spazio lo è, e questo in sistemi piramidali non è ammesso alla gente comune, o almeno è ammesso se si può controllare.
Il "Il Caffè" si appoggia su Google, senza spese, e Google lo ha accolto come Blog la sciando la libertà.
Ma quando un Blog ha successo e supera la penetrazione di importanti testate ufficiali ben asservite e finanziate all'obbligo, inizia a dar fastidio.
Il giornalismo e altre forme di comunicazione, come la musica in america e altri paesi molto più spesso ora anche in Russia è la critica al potere politico, al potere burocratico, questa è la sua natura ed il perchè è, che si debbano conoscere le diverse opinioni, quello che in natura è biodiversità.
In paesi come il nostro la comunicazione è la voce del potere, salvo qualche piccola eccezione a confermare la regola e per questo cercherà di soffocare la nostra voce.
"Il non si dice ciò che non vogliamo", è stata una prerogativa delle dittature , ma oggi infingardamente, negando la sua stessa strategia si ripresenta come una cura alla pestilenza del sapere.
Questa non può essere una lettura messa al "confino", già non quello ufficiale come è avviene nelle dittature, come nel passato è avvenuto durante il fascismo, ma oggi un confino più astuto nascosto, quello burocratico.
Certo non subiremo senza combattere, anche se resteremo soli e emarginati, privati anche di quel auto-sostegno così già duramente pagato nella vita.
Non per un "trono di spade" ma solo per poter respirare quella poca aria libera che ci rimane.
Essere di "sinistra" non è vedere nella destra democratica un nemico è l'opportunità che persegua il fine della conservazione del proprio potere, come individui, persone nel sapere. Il raggiungere insieme una miglior qualità della vita, non il "dividi ed impera" ma è il sapere comune per il miglio futuro, è poter rispondere o domandare liberamente, trasversalmente, affinché nella biodiversità di pensiero si possa crescere verso un meglio comune, sebbene incerto.
Dove l'assolutismo, il signor "NO" se esposto nel solo interesse esclusivo a pochi, giustificandolo nell'interesse comune.
Difendere la "nostra" cultura e che altri non detengano il privilegio, il potere su ogni speranza, imponendo un trattamento ingiusto, una detenzione che mina la sovranità dei pensieri liberi, è difendere la nostra biodiversità.
Il Caffè dal 1764 una piccola grande storia di Milano.