"Cosa c'è da sapere...o quel che sappiamo".
Le guerre tirano fuori il meglio dalle persone e il peggio, e la guerra contro un nemico invisibile non è diversa.
La malattia alla fine si calmerà come un fastidio endemico piuttosto che un terrore. Nel frattempo, ci ha già cambiati e ci cambierà.
END GAME
Vivere nella comune incertezza volendo imporre la certezza certezza.
In un'epidemia così mutevole e in rapida espansione, il gioco di guerra l'impatto diventa sbalorditivo e complesso. È un'equazione multi-variabile, con molte variabili.
In un'epidemia così mutevole e in rapida espansione, il gioco di guerra l'impatto diventa sbalorditivo e complesso. È un'equazione multi-variabile, con molte variabili.
Il COVID 19 prosegue la sua evoluzione raggiungendo, nel avviandosi verso la certezza dell’incertezza.
I pastori sono anch’essi confusi, reclamano una guida
sicura certa, e la storia sa come finiscono queste cose.
Il senso di nazione deluso casca su quel campanilismo troppe
volte sfruttato ai dividi e impera, sorgono frustrazioni individuali che
reclamo l’apparenza alla catena di comando nel loro agognato piccolo desiderio
di potere.
La serata di ieri è trascorsa nella confusione totale,
il panico è emerso mentre la gente affollava le stazioni e partiva per evitare
di restare intrappolati. A Milano correvano voci addirittura d’intervento delle
forze dell’ordine per regolare l’afflusso dei fuggitivi alle stazioni
ferroviarie in cerca di luoghi ameni e altre voci indicavano carceri in rivolta.
I media in generale hanno contribuito, arrivando a suggerire
la possibilità di probabili morti per soffocamento conseguente alla nuova
malattia di cittadini abbandonati a se stessi causa la sovrapprenotazione l'over booking e la collazione in liste di attesa ai domiciliari.
La protezione civile entrava in trasparenza pubblicando
la mappa di specie interattiva dell’Italia, dimostrando così la sua superficialità
nella incapacità di comunicare le tracciabilità interattiva della epidemia. Questo elemento ha fatto crollare la fiducia nella capacità tecnologica dello Stato una situazione in cui sta dimostrando tutta la sua arretratezza burocratica, da sempre certo
che qualche parrucchino di potere possa tranquillizzare la gente richiamando lo
spirito nazionale in un appello alla collaborazione.
(una mappa inetrattiva del virus anche se non ben dettagliata potete guardare https://www.google.com/maps/d/u/0/viewer?mid=1S0vCi3BA-7DOCS13MomK7KebkPsvYl8C&ll=42.443453373527625%2C90.1427926826359&z=2 )
(una mappa inetrattiva del virus anche se non ben dettagliata potete guardare https://www.google.com/maps/d/u/0/viewer?mid=1S0vCi3BA-7DOCS13MomK7KebkPsvYl8C&ll=42.443453373527625%2C90.1427926826359&z=2 )
Sentirsi trattai come
degli scemi è perché forse lo siamo.
L’industria ha dimostrato la sua incapacità di
flessibilità industriale, di economia di scala, in effetti nel giro di pochi giorni si sarebbero
dovute riconvertire catene di produzione anche quale espressione del proprio
sistema economico.
Da gennaio ad oggi sono passati mesi in cui si poteva
predisporre per l’eventuale evoluzione del contagio, invece sanno solo sperare.
La comunicazione si appresta ad intrattenere i
cittadini relegati in casa con programmi efficienti, Il cacio Calcio reclama il suo
posto lucroso a tavola, tante partite a rincoglionirvi le giornate e continuare
a far guadagnare un sistema potere che già il fascismo aveva usato. "Vi faremo divertire
con le partite" qualcuno ha già gridato mettendosi la mano sul portafoglio.
Ovviamente le dirette di messe e aspettiamoci altre
funzioni religiose, andranno a colmare il vuoto del calcio. Mentre qualcuno già
è maturo per gridare all’eretico.
Le solite subrettine già accucciate nello
spalancamento delle loro grazie proseguiranno nella loro esibizione della bellezza.
Lìinformazione verrà lasciato nella confusione e
ritardo, si pesca meglio nel torbido e la logica della comparazione manterrà l’attuale
struttura di comparazione al fine d’indicare che gli altri sono peggio e il
meglio lo si trova qui nel proseguimento che qualcuno corregga qualche virgola o verbo sbagliato
nel muro dell’italica ignoranza.
Cultura analisi storiche aggiornamento sapientemente
verranno trasmessi in modo noioso e stancante, almeno così le persone si
riverseranno altrove.
Qui di seguito
facciamo i copia incolla della pagina di un quotidiano non sapendo ancora se
queste sono le decisioni attuali oppure è
solo fantasia nella loro variabile interpretazione.
Coronavirus, chiuse Lombardia e 14 province Nord, fra
cui Venezia, Padova e Treviso: ecco il decreto approvato nella notte
Ecco il nuovo del nuovo decreto del governo volto ad
arginare i contagi. Riapre Vo', ma l'intera provincia di Padova diventa zona
rossa. Bar chiusi alle 18. Centri commerciali aperti solo dal lunedì al
venerdì. Le drastiche misure in vigore da domenica 8 marzo al 3 aprile,
controlli della polizia
07 MARZO 2020
ROMA. Emergenza coronavirus, tutta la Lombardia e 14
province del Nord diventano zona rossa. Nell'articolo 1 del nuovo decreto del
governo, varato nella notte tra sabato e domenica 8 marzo Dopo la conferenza
stampa, intorno alle 3 e 30 del mattino, il presidente del Consiglio ha firmato
il Dpcm, che sarà pubblicato in gazzetta ufficiale
compare il divieto di ingresso e di uscita dalla Lombardia e
da altre 14 province, e l'estensione delle zone controllate a Piemonte ed
Emilia-Romagna. Nel dettaglio, le province diventate "zona rossa"
sono le seguenti: L'elenco definitivo è stato letto dal premier Giuseppe Conte:
«Lombardia, Modena, Parma, Piacenza,Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino,
Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli,Padova, Treviso e
Venezia. In questi luoghi si applicano misure più rigorose».
«Non possiamo più permetterci in queste aree forme di
aggregazione», ha detto Conte
I centri commerciali dovranno essere chiusi ma solo
nel week end. Chiusi invece i musei, centri culturali e le stazioni sciistiche.
In queste stesse aree le scuole saranno chiuse fino al 3 aprile.
Viene "fortemente raccomandato" a chi abbia
febbre maggiore di 37,5° o sintomatologia da infezione resipiratoria di
rimanere in casa e di limitare al massimo i contatti sociali, contattando il
proprio medico curante: la quarantena.
Nelle nuove zone rosse tutti i bar e i ristoranti
dovranno chiudere alle 18.
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Coronavirus
in Veneto: 598 casi confermati, 15 i morti
LIBERTA' DI MOVIMENTO «Vincolo di evitare
ogni spostamento» nell'intera Lombardia e in quattordici province di Veneto,
Emilia Romagna, Piemonte, Marche. Giuseppe Conte firma un decreto del presidente
del Consiglio che limita le possibilità di movimento nelle zone più colpite dal
contagio Coronavirus. Non è un «divieto assoluto», spiega, «non si ferma
tutto», non si bloccano treni e aerei: sarà possibile muoversi per comprovate
esigenze lavorative o per emergenze e motivi di salute. Ma la polizia potrà
fermare i cittadini e chiedere loro perché si stiano spostando in territori
dove la crescita dei casi di contagio porta il governo a disporre misure mai
così restrittive.
«Mi assumo la responsabilità politica» delle decisioni
che vengono prese in queste ore: «Ce la faremo», dice Conte a notte fonda. E
lancia un appello alla «auto responsabilità»: per fermare il contagio non si
può più «fare i furbi», dice invitando i ragazzi a stare in casa a leggere e
tutelare così la salute dei loro nonni.
LA FIRMA NELLA NOTTE. La firma del decreto del
presidente del Consiglio, frutto dell'accorpamento di due dpcm inizialmente
previsti, arriva dopo una lunga giornata di contatti con le Regioni e dopo una
fuga di notizie («irresponsabile» e «rischiosa per la sicurezza», dice Conte)
che porta al diffondersi della bozza non ancora ultimata
SCUOLE E UNIVERSITA' Restano chiuse ovviamente
anche le scuole di ogni ordine e grado, dai nidi all'Università. Sospesi tutti
i concorsi. Sono sospesi congressi, meeting ed eventi in cui è coinvolto
il personale sanitario.
SPETTACOLI, CINEMA E MUSEI. «Sono sospese
manifestazioni, eventi, spettacoli di qualsiasi natura, compresi quelli
cinematografici e teatrali, in qualsiasi luogo, pubblico o privato. E’ sospesa
l’apertura dei musei»
SPORT. Per quanto riguarda lo sport, viene
concessa una deroga allo svolgimento di manifestazioni sportive a porte chiuse,
quindi le partite che sono state riprogrammate dei massimi campionati si
svolgeranno.
VO' E' LIBERA. «Con il nuovo decreto non ci sono
più le zone rosse, i focolai stabiliti all'inizio. Non c'è più motivo di tenere
le persone di Vò e del lodigiano in una zona rossa confinate. Sono state create
zone più ampie»
BAR CHIUSI ALLE 18. In Lombardia e nelle 14
province interessate dal nuovo dpcm sul Coronavirus bar e ristoranti potranno
stare aperti dalle 6 alle 18 purché garantiscano almeno un metro di distanza
tra i clienti: la sanzione della sospensione dell'attività in caso di
violazione. Lo annuncia il premier Giuseppe Conte. «Ci rendiamo conto che è
molto severa ma non possiamo più consentire contagi»
SANZIONI Chi non rispetti i limiti agli
spostamenti e le nuove misure per fronteggiare il Coronavirus disposte in
Lombardia e 11 province di Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Marche può essere
punito con l'arresto fino a 3 mesi e fino 206 euro di ammenda. Sono
le stesse sanzioni già previste per chi violava le prime disposizioni assunte
per le zone rosse.
CONTROLLI. «Le forze di polizia saranno
legittimate a chiedere conto» ai cittadini che si muovono sui territori
interessati dalle nuove norme per il contenimento del Coronavirus: «C’è un
divieto non assoluto di muoversi ma la necessità di motivarlo sulla base di
specifiche indicazioni. C’è una ridotta mobilità». Lo dichiara il premier
Giuseppe Conte. «Le forze di polizia saranno legittimate a chiedere conto» ai
cittadini che si muovono sui territori interessati dalle nuove norme per il
contenimento del Coronavirus: «C’è un divieto non assoluto di muoversi ma la
necessità di motivarlo sulla base di specifiche indicazioni. C’è una ridotta
mobilità».
( ndr. Riflessione necessaria: a questo momento non
ancora pubblicato quale ragione? https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/03/02/20G00026/sg
??? )
No comments.
Ad maiora.
Le opinioni e le opinioni espresse nell'articolo non riflettono necessariamente quelle del “il Caffe sapere aude”:
Le opinioni e le opinioni espresse nell'articolo non riflettono necessariamente quelle del “il Caffe sapere aude”: