Governo Si governo NO.
Forse ci siamo...qualcosa per un novo governo che sembra spuntare assomiglia quasi a un triunvirato, auguriamoci che non diventi un "triumviri capitales".Berlusconi si ridimensiona (pare), Salvini prende fiducia, Di Maio annichila.
Abbiamo bisogno di un governo, ma non di un governo come quelli passati che non hanno fatto assolutamente niente. La sinistra si vergoni della mancata opportunità non sfruttata.
Ma quali sono i temi necessari che questo governo deve affrontare?
La scuola.
La situazione è disperata, ci ritroviamo con un corpo insegnate nella maggioranza incapace perché formato e proveniente da un sistema fortemente strutturato nella direzione di raccomandazioni e di sostengo al potere passato, questo lo sapevamo e non si è fatto altro che sopportarlo. Un sistema che tenta disperatamente di resiste di rallentare lo sviluppo.
La mentalità del non costante aggiornamento, il MUR Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca deve essere immediatamente ristrutturato. La filosofia Berlusconi di contenimento culturale deve essere cambiata immediatamente. La struttura espressa è dannosa per lo sviluppo. Questo deve essere ben chiarito prima di attuare un governo.
Il disagio generale è notevole, inutile sempre incolpare i ragazzi e le famiglie per un situazione di limite che si avvicina al dogmatico. Chi insegna deve essere informato in tempo reale, e trasferire le proprie conoscenze immediatamente per questo necessitano punti di riferimento costanti che non possono essere demandati alla strategia della "Fedeli" ma l'orientamento dovrebbe ridersi al nuovo.
Il Ministero dei beni e delle attività culturali e dello sviluppo ( il turismo che oggi ne è parte dovrebbe essere una sua proiezione)
Universita collegamento globale con le maggiori università non secondo uno schema di alleanza strategico militare ma di comprensione e coinvolgimento del livello cognitivo nel mondo.
Le altre scuole con riferimento alla Università (anche quelle elementari) devono in una strategia diversificata, aggiornasi quotidianamente al fine di mantenere l'istruzione in tempo reale, e instaurare un sorta di insegnamento competitivo anche tra la classe docente e i propri alunni. Nella logica che non esiste alunno incapace va solo valorizzato rendendo flessibile anche la composizione delle stesse classi, ora rigida. Un sistema completamente nuovo all'altezza dei tempi.
Editoria:
Questa è la parte da trasformare sostenuta delle sovvenzioni, deve essere cambiata una torta divisa, oggi tra pochi deve diveniti dei molti.
La riforma che ha fatto Renzi si avvia in questa direzione ma va subito migliorata incentivando l'accesso a nuove opportunità che il Cyber spazio offre.
Interni:
Gestito con una logica di potere al servizio dell'uno e dell'altro secondo schemi economico.politici di interesse nel nome dello Stato, ma in effetti nel nome personale. Questo deve essere superato. e non ci devono essere più intromissione o provocazioni ai danni dei cittadini come è avvenuto sin ad ora. Non si può spacciare l'interesse della nazione allo scopo del personale arricchimento.
La separazione in questo settore tra pubblico è privato deve essere netta e insormontabile. Con la formazione di nuovi servizi d'intelligenze che operino sia verso l'analisi interna che quella globale al fine di mantenere l' equilibrio.
Economia:
Affrontare e aprirsi alle cripto valute.
L'attuale situazione generale Italiana è ferma è l'ora di rimettere in gioco il paese, dimenticando le precedenti formule strategiche.
Certo una analisi semplicistica un niente che si può coprire e contrattare non dotti e spettacolari personaggio disposti a tutto per il solo apparire, però bisogna cambiare.
-mm-@live.it
p.s
Caro Salvini, hai visto tante cose, Batman, le favole la corruzione, la persecuzione degli emarginati, la globalizzazione, i vizi del potere e ben altro. L'occasione è vincente, Roma attuerà le se trappole che hai già visto, Bossi, e Maroni ne sono scuola, ora tocca a te fai che sia il popolo a giudicarti, non i potenti. Coram Populo (Dall'Epistola ai Pisoni, detta anche Ars Poetica, di Quinto Orazio Flacco del 13 a.C.).