La questione religioni e il terrorismo.
La storia dell’umanità insegna che guerre e sofferenze molto
spesso vengono guidate dallo squilibrio di religioni nel loro estremismo e assolutismo, a
volte nascosto nel silenzio nella fragilità di un bisogno superiore che ci
protegga o nel fervore di una spiritualità.
Resta il fatto che su questa terra ci sono molti Dei, molte
religioni, molti credi. molti popoli, più o meno organizzati ma presenti a completamento e rappresentanti
direttamente o indirettamente anche questioni economiche relative alle loro
organizzazioni.
Forse il momento di riflettere seriamente, sui fatti terroristici che stanno avvenendo e richiede una strategia diversa affinché un umano giudizio di buon senso possa.
Ovvio che coloro che si indicano come Dei in terra non
gradiranno che il giudizio umano possa organizzare un convivere globale. Questo è un paradosso al quale
dovremmo mettere un limite globale, non per ostacolare la loro evoluzione, ma
per renderla accettabilmente meno pericolosa e meno succosa di qualche
ignoranza strutturata.
Per poter giungere a questo compromesso sociale globale, situazioni politiche religiose apparenti o occulte dovrebbero trovare il loro
spazio, ma anche considerare che a questo mondo si deve prendere coscienza che
esistano organizzazioni sociali indipendenti, e superare forme che inseguono
esclusivamente brame di potere.
IL comunismo è una forma di organizzazione sociale che non
piace, basata sulla cultura, ancora oggi nel nostro paese Comunismo
è sinonimo di violenza, vero o falso che sia quando si parla di comunismo
politici e saggi se ne riempiono la bocca quale esempio del male assoluto con
fine e scopo elettorale, ma anche il comunismo è cambiato si è modificato. Eppure…
La più importante testata cinese al mondo comunista o socialista, GobalTime di oggi presenta un articolo sulla questionedello Xinjiang e pubblica un rapporto sulla libertà di credo religioso. Se di
buon senso vogliamo parlare di reale convinzione antiterroristica e non di
favole dovremmo riflettere e far si che questo schema di libertà religiosa sia considerato
dall' ONU, come parte di base di partenza per uno sviluppo sociale libero globale, nella
specificità che la stessa libertà vincola tutti gli esseri.
Non perdiamo anche questo, perché una guerra favorirebbe
solo quell’esaltazione, quella storica pazzia, che solo nel dolore nella
sofferenza si trova Dio.
Le opinioni e le opinioni espresse nell'articolo non riflettono necessariamente quelle del “il Caffe sapere aude”: